"Siamo legati ai film come ai nostri migliori sogni". Leo Longanesi

martedì 24 gennaio 2012

MIDNIGHT IN PARIS ( di W. Allen, 2011)


In vacanza con la fidanzata e con gli ingombranti genitori di lei, Gil (il simpatico Owen Wilson), sceneggiatore di professione, spera di trovare a Parigi (città che adora ) l'ispirazione per il suo primo romanzo. Incapace di vivere in un presente in cui sta per sposare la donna sbagliata (il tradimento di lei con il “pedante” professore è evidente) e dove crede di non riuscire a sfondare come scrittore, Gil si rifugerà nelle strade della Parigi notturna, dove per incanto, allo scoccare della mezzanotte, verrà catapultato nella Ville Lumière anni Venti. Nella sua epoca preferita incontrerà i suoi idoli tra cui Scott Fitzgerald, Ernest Hemingway, Picasso, Gertude Stein, Salvador Dalì, ma sopratutto la dolce Adriana, musa di Modigliani e Picasso, che ha gli occhi grandi di Marion Cotillard.
Dichiarazione d'amore di Allen alla città della Tour Eiffel e del croissant (dopo Manhattan, Londra e Barcellona). Le immagini d'apertura del film sono una gioia per gli occhi. Parigi di sera, di giorno, al tramonto, all'alba, con la pioggia o con il sole. Un cartolina più bella dell'altra. Viene voglia di prendere un aereo e volare subito lì. Girovagare per le vie alla ricerca degli angoli più nascosti, con la stessa impazienza di Gil nel raggiungere ogni sera, a mezzanotte, la sua epoca d'oro.
E la vostra, qual'è? Pensate anche voi che questo non sia il vostro tempo? Chi di voi non ha mai immaginato di vivere in un altro periodo storico. Di passeggiare per le strade della Firenze del Rinascimento o della Londra Vittoriana. Di incontrare Leonardo, Michelangelo o di bere un té con Oscar Wilde. Se anche voi aveste la possibilità di tuffarvi nella vostra epoca d'oro, il vostro entusiasmo sarà presto sostituito dalla noia e dall'insoddisfazione. Come Gil, capireste che la vita è insoddisfacente ( come lui stesso dice ad Adriana, ragazza anni Venti che a sua volta sogna la Belle époque) e non la città o il momento storico. Invece di continuare a rimpiangere il passato, la soluzione è reagire, trovando nel presente l'ispirazione, la forza, la ragione di vita. Tra un triste presente e un passato immaginario, c'è una realtà alternativa che aspetta solo di essere vissuta. Ma che possiamo trovare solo nel nostro tempo.
Retorico forse nella sceneggiatura e nella piccola lezioncina finale, il film, grazie al mestiere di Allen, risulta comunque piacevole, delicato e e ben girato. Le immagini scorrono sullo schermo in punta di piedi senza piombare sullo spettatore con un ritmo ridondante. Merito della splendida fotografia, della gradevole colonna sonora e di una sceneggiatura lineare ma non scontata arricchita di simpatici sketch che vede l'impacciato Gil duettare con i suoi miti.
Ottima la prova degli attori a partire da Owen Wilson, perfetto alter-ego di Allen.; convincente Rachel McAdams nei panni di Inez, la fidanzata fedifraga; dolcissima l'Adriana della Cotillard; azzeccata la scelta di Michael Sheen per l'irritante professore-amante; spassoso Adrien Brody, un “surreale” Salvador Dalì. Da segnalare infine una presenza italiana: Carla Bruni, Première Dame di Francia, nelle vesti di guida turistica.
Un' opera che sa farsi guardare alla stesso modo di un quadro, di una scultura o di un paesaggio. Perfetta per passare un paio d'ore (meno, 94 minuti) in tranquillità sognando altri spazi e altri tempi. Se poi amate Parigi, questo è il film per voi.

Piccola nota informativa: Proprio oggi sono state annunciale le nomination agli Oscar che verranno assegnati il prossimo 26 Febbraio 2012. “Midnight in Paris” concorre per tre categorie: Miglior Film, miglio regia e miglior sceneggiatura originale. Bel colpo!