Diciamolo
subito: Cloud Atlas non è un film da
vedersi una volta sola!
I registi Lana
e Andy Wachowski amano le tematiche filosofiche e lo hanno dimostrato con i
fantascientifici Matrix (1999) e V per vendetta (2006). Ma questa volta
superano se stessi portando sullo schermo il romanzo L’Atlante delle Nuvole (dello scrittore inglese David Mitchell),
considerato da molti impossibile da adattare. Con loro ha collaborato il
regista tedesco Tom Tykwer (Lola corre,
Profumo-Storia di un assassino). Insieme
hanno realizzato un film dalla trama estremamente complessa, enigmatica ma allo
stesso tempo sognante ed affascinante.
Reincarnazione,
destino, déjà vu. Presente,
passato, futuro. Vita dopo la morte, vita dopo la vita. Prosecuzione dell’anima,
ma soprattutto di un’intenzione, di un’idea. Un’idea di rivoluzione e
ribellione. Questo e molto altro è presente nel film dei Wachowski, qui co-registi
e sceneggiatori.
Lunga quasi 170
minuti, la pellicola ci racconta sei differenti storie che tra di loro si
sfiorano, toccano e intersecano. I punti di contatto sono diversi e molteplici
e alle volte sono davvero difficili da riconoscere ad una prima visione, causa
anche il serrato montaggio alternato. Ma lo stratagemma assunto dal trio di
registi è stato quello di far interpretare ad un unico attore un ruolo diverso
in ogni racconto. Con un trucco non particolarmente perfetto (e che abbatte i confini razziali), lo spettatore può
riconoscere l’ attore e seguire con più facilità il destino, attraverso i
secoli, di una buona o cattiva intenzione.
I racconti
infatti si sviluppano nel corso di circa 300 anni e in diversi luoghi del
pianeta. Dal grande Oceano Pacifico del 1849, si passa alla Scozia del 1936;
dalla San Francisco del 1973 approdiamo nell’ Inghilterra dell’attuale 2012,
per concludere infine con due scenari futuristici: la Neo Seul del 2144 e l’’indefinito
mondo post apocalittico del 2321. In ogni epoca si affronta un particolare
problema sociale: la schiavitù, l’omofobia, il potere delle compagnie
energetiche, l’abbandono degli anziani, il totalitarismo e le organizzazioni
religiose.
A popolare tutte
queste dimensioni, un cast di primo
ordine: Tom Hanks, Halle Berry, Jim Sturgess. Doona Bae, Ben Whishaw (già
attore per Tykwer in Profumo.Storia di un
assassino) Jim Broadbent, James D’Arcy, Hugo Weaving (assiduo frequentatore
degli strani mondi dei Wachowski), Susan Sarandon e (è un piacere rivederlo!)
Hugh Grant.
Intenzioni e
azioni di tutti questi personaggi hanno delle conseguenze sugli altri ( “siamo tutti collegati”) e sul loro futuro.
Il loro tramandarsi, che ha in sé la forza della
ribellione, nel film assume diverse forme. Come quella di una tenera bambina, quella misteriosa di una voglia a forma di cometa o
quella sognante e onirica di una melodia.
Ed è proprio la
musica (oltre ai volti degli attori) l’altro collante che tiene insieme questa
lunga pellicola. The Cloud Atlas Sextet
è una musica che nella finzione cinematografica è composta dal giovane Robert
Frobisner nel 1936. Nella realtà il regista Tom Tykwer (anche compositore) è
uno dei tre autori. La musica è stata composta in anticipo ed è stata
utilizzata non solo in fase di montaggio ma anche durante le riprese. Un
espediente originale che certamente avrà ispirato l’intera realizzazione, ma che
soprattutto accompagna per mano lo spettatore coinvolgendolo in questo intricato
viaggio nel tempo.
Cloud Atlas è un progetto ambizioso,
enorme che ha impegnato i registi per ben sette anni. Lo “Starship Wachowski”
(come scherzosamente amano essere chiamati) e Tykwer sono riusciti a realizzare
un film dai temi profondi, complesso ma non impossibile, calibrando in maniera
perfetta i vari racconti e regalando allo spettatore emozioni ma soprattutto
riflessioni. Una perfetta fusione tra intrattenimento
e profondità narrativa, in pieno stile Wachowski.
Uno stile che
purtroppo (al pari di quello di Nolan!) non ha ancora sedotto i membri dell’Academy.
A nomination infatti, il film è rimasto a bocca asciutta. Per contro, al
Toronto Film Festival dove era stato proiettato in anteprima, aveva ricevuto ben
dieci minuti di appalusi.
Comunque la
possiate pensare, a mio parere il genio intelligente e personale dei Wachowski
non ha deluso.
Guarda il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=tGDa7RcyxRg
Ascolta la colonna sonora: http://www.youtube.com/watch?v=17zgrCPEb78