"Siamo legati ai film come ai nostri migliori sogni". Leo Longanesi

martedì 15 gennaio 2013

CLOUD ATLAS (di L.Wachowski, T. Tykwer e A. Wachowski, 2013)



Diciamolo subito: Cloud Atlas non è un film da vedersi una volta sola!
I registi Lana e Andy Wachowski amano le tematiche filosofiche e lo hanno dimostrato con i fantascientifici  Matrix (1999) e  V per vendetta (2006). Ma questa volta superano se stessi portando sullo schermo il romanzo L’Atlante delle Nuvole (dello scrittore inglese David Mitchell), considerato da molti impossibile da adattare. Con loro ha collaborato il regista tedesco Tom Tykwer (Lola corre, Profumo-Storia di un assassino). Insieme hanno realizzato un film dalla trama estremamente complessa, enigmatica ma allo stesso tempo sognante ed affascinante.
Reincarnazione, destino, déjà vu. Presente, passato, futuro. Vita dopo la morte, vita dopo la vita. Prosecuzione dell’anima, ma soprattutto di un’intenzione, di un’idea. Un’idea di rivoluzione e ribellione. Questo e molto altro è presente nel film dei Wachowski, qui co-registi e sceneggiatori.
Lunga quasi 170 minuti, la pellicola ci racconta sei differenti storie che tra di loro si sfiorano, toccano e intersecano. I punti di contatto sono diversi e molteplici e alle volte sono davvero difficili da riconoscere ad una prima visione, causa anche il serrato montaggio alternato. Ma lo stratagemma assunto dal trio di registi è stato quello di far interpretare ad un unico attore un ruolo diverso in ogni racconto. Con un trucco non particolarmente perfetto (e che abbatte i confini razziali), lo spettatore può riconoscere l’ attore e seguire con più facilità il destino, attraverso i secoli, di una buona o cattiva intenzione.
I racconti infatti si sviluppano nel corso di circa 300 anni e in diversi luoghi del pianeta. Dal grande Oceano Pacifico del 1849, si passa alla Scozia del 1936; dalla San Francisco del 1973 approdiamo nell’ Inghilterra dell’attuale 2012, per concludere infine con due scenari futuristici: la Neo Seul del 2144 e l’’indefinito mondo post apocalittico del 2321. In ogni epoca si affronta un particolare problema sociale: la schiavitù, l’omofobia, il potere delle compagnie energetiche, l’abbandono degli anziani, il totalitarismo e le organizzazioni religiose.
A popolare tutte queste dimensioni,  un cast di primo ordine: Tom Hanks, Halle Berry, Jim Sturgess. Doona Bae, Ben Whishaw (già attore per Tykwer in Profumo.Storia di un assassino) Jim Broadbent, James D’Arcy, Hugo Weaving (assiduo frequentatore degli strani mondi dei Wachowski), Susan Sarandon e (è un piacere rivederlo!) Hugh Grant.
Intenzioni e azioni di tutti questi personaggi hanno delle conseguenze sugli altri ( “siamo tutti collegati”) e sul loro futuro. Il loro tramandarsi, che ha in sé la forza della ribellione, nel film assume diverse forme. Come quella di una tenera bambina, quella misteriosa di una voglia a forma di cometa o quella sognante e onirica di una melodia.
Ed è proprio la musica (oltre ai volti degli attori) l’altro collante che tiene insieme questa lunga pellicola. The Cloud Atlas Sextet è una musica che nella finzione cinematografica è composta dal giovane Robert Frobisner nel 1936. Nella realtà il regista Tom Tykwer (anche compositore) è uno dei tre autori. La musica è stata composta in anticipo ed è stata utilizzata non solo in fase di montaggio ma anche durante le riprese. Un espediente originale che certamente avrà ispirato l’intera realizzazione, ma che soprattutto accompagna per mano lo spettatore coinvolgendolo in questo intricato viaggio nel tempo.
Cloud Atlas è un progetto ambizioso, enorme che ha impegnato i registi per ben sette anni. Lo “Starship Wachowski” (come scherzosamente amano essere chiamati) e Tykwer sono riusciti a realizzare un film dai temi profondi, complesso ma non impossibile, calibrando in maniera perfetta i vari racconti e regalando allo spettatore emozioni ma soprattutto riflessioni. Una perfetta fusione tra  intrattenimento e profondità narrativa, in pieno stile Wachowski.
Uno stile che purtroppo (al pari di quello di Nolan!) non ha ancora sedotto i membri dell’Academy. A nomination infatti, il film è rimasto a bocca asciutta. Per contro, al Toronto Film Festival dove era stato proiettato in anteprima, aveva ricevuto ben dieci minuti di appalusi.
Comunque la possiate pensare, a mio parere il genio intelligente e personale dei Wachowski non ha deluso.



 Ascolta la colonna sonora: http://www.youtube.com/watch?v=17zgrCPEb78

lunedì 14 gennaio 2013

OSCAR NOMINEES AND GOLDEN GLOBE AWARDS 2013




Giovedì 10 Gennaio 2013 alle ore 05.30 (ora di Los Angeles) sono state annunciate le nomination ai prossimi Academy Awards 2013.
Ecco quelle relative ai film recensiti da Back…to the movies!

ARGO (7 nomination)
Miglior Film
Miglior attore non protagonista: Alan Arkin
Miglior sceneggiatura non originale
Miglior colonna sonora originale (Alexandre Desplat)
Miglior montaggio
Miglior montaggio sonoro
Miglior missaggio sonoro

SKYFALL (5 nomination)
Miglior colonna sonora originale (Thomas Newman)
Miglior canzone originale (Skyfall)
Miglior fotografia
Miglior montaggio sonoro
Miglior missaggio sonoro

LO HOBBIT.UN VIAGGIO INASPETTATO (3 nomination)
Miglior scenografia
Miglior trucco
Migliori effetti visivi

BIANCANEVE E IL CACCIATORE ( 2 nomination)
Migliori costumi
Migliori effetti visivi

RIBELLE.THE BRAVE (1 nomination)
Miglior film d’animazione

RALPH SPACCATUTTO (1 nomination)
Miglior film d’animazione

PAPERMAN (1 nomination)
Miglior cortometraggio d’animazione

THE AVANGERS (1 nomination)
Miglior effetti visivi
  
PROMETHEUS (1 nomination)
Miglior effetti visivi

A seguire tutte le altre nomination:

Miglior film:
Beasts of the southern wild
Il Lato Positivo - Silver Linings Playbook
Zero Dark Thirty
Lincoln
Les Misérables
Vita di Pi
Amour
Django Unchained

Miglior regista:
David O. Russell per Il Lato Positivo - Silver Linings Playbook
Ang Lee per Vita di Pi
Steven Spielberg per Lincoln
Michael Haneke per Amour
Benh Zeitlin per Beast of the southern wild

Miglior attore protagonista:
Daniel Day Lewis per Lincoln
Denzel Washington per Flight
Hugh Jackman per Les Misérables
Bradley Cooper per Il Lato Positivo - Silver Linings Playbook
Joaquin Phoenix per The Master

Miglior attrice protagonista:
Naomi Watts per The Impossible
Jessica Chastain per Zero Dark Thirty
Jennifer Lawrence per Il Lato Positivo - Silver Linings Playbook
Emmanuelle Riva per Amour
Quvenzhané Wallis per Beast of the southern wild

Miglior attore non protagonista:
Christoph Waltz per Django Unchained
Philip Seymour Hoffman per The Master
Robert De Niro per Il Lato Positivo - Silver Linings Playbook
Tommy Lee Jones per Lincoln

Miglior attrice non protagonista:
Sally Field per Lincoln
Anne Hathaway per Les Misérables
Jacki Weaver per Il Lato Positivo - Silver Linings Playbook
Helen Hunt per The Sessions
Amy Adams per The Master

Miglior film d'animazione:
Frankenweenie
ParaNorman
Pirati! Briganti da strapazzo

Miglior film straniero:
Amour (Austria)
Kon-Tiki (Norvegia)
No (Cile)
A Royal Affair (Danimarca)
War Witch (Canada)

Miglior sceneggiatura non originale:
Beasts of the Southern Wild
Vita di Pi
Lincoln
Il Lato Positivo - Silver Linings Playbook

Miglior sceneggiatura originale:
Amour
Django Unchained
Flight
Moonrise Kingdom
Zero Dark Thirty

Miglior colonna sonora originale:
Anna Karenina (Dario Marianelli)
Vita di Pi (Mychael Danna)
Lincoln (John Williams)


Miglior canzone originale:
"Before My Time" dal film Chasing Ice
"Everybody Needs A Best Friend" dal film Ted
"Pi's Lullaby" dal film Vita di Pi
"Suddenly" dal film Les Misérables

Miglior montaggio:
Vita di Pi
Lincoln
Il Lato Positivo - Silver Linings Playbook
Zero Dark Thirty

Miglior scenografia:
Anna Karenina
Les Misérables
Vita di Pi
Lincoln

Miglior trucco:
Hitchcock
Les Misérables

Miglior fotografia:
Anna Karenina
Django Unchained
Vita di Pi
Lincoln

Migliori costumi:
Anna Karenina
Les Misérables
Lincoln
Biancaneve

Miglior montaggio sonoro:
Django Unchained
Vita di Pi
Zero Dark Thirty

Miglior missaggio sonoro:
Les Misérables
Vita di Pi
Lincoln

Migliori effetti visivi:
Vita di Pi

Miglior documentario:
5 Broken Cameras
The Gatekeepers
How to Survive a Plague
The Invisible War
Searching for Sugar Man

Miglior cortometraggio documentario:
Inocente
Kings Point
Mondays at Racine
Open Heart
Redemption

Miglior cortometraggio d'animazione:
Adam and Dog
Fresh Guacamole
Head over Heels
The Longest Daycare

Miglior cortometraggio:
Asad
Buzkashi Boys
Curfew
Death of a Shadow (Dood van een Schaduw)
Henry

            
E come di consueto, la scorsa notte sono stati assegnati gli ambiti Golden Globe Awards, considerati gli anticipatori dei premi Oscar.
Ecco i premiati tra i film recensiti in questo blog.

ARGO
Miglior Film drammatico
Miglior Regista: Ben Affleck

RIBELLE.THE BRAVE
Miglior film d’animazione

SKYFALL
Miglior canzone originale: Skyfall

Di seguito l’elenco completo dei vincitori.

Miglior film commedia o musicale:
Les Misérables

Miglior attore in un film drammatico:
Daniel Day-Lewis - Lincoln

Miglior attrice in un film drammatico:
Jessica Chastain - Zero Dark Thirty

Miglior attrice in un film commedia o musicale:
Jennifer Lawrence - Il lato positivo - The Silver Linings Playbook

Miglior attore in un film commedia o musicale:
Hugh Jackman - Les Misérables

Miglior attrice non protagonista:
Anne Hathaway - Les Misérables

Miglior attore non protagonista:
Christoph Waltz - Django Unchained

Miglior film in lingua non inglese:
Amour

Miglior sceneggiatura:
Quentin Tarantino - Django Unchained

Miglior colonna sonora:
Vita di Pi - Mychael Danna

A conclusione di questo post, per chi non si vuole perdere i film candidati nelle pricipali categorie ( non ancora usciti nelle sale italiane), ecco le date da ricordare:

17 Gennaio: Django Unchained
                     Frankenweenie

24 Gennaio: Lincoln

31 Gennaio: Flight
                     Les Misérables
                     The Impossible

07 Febbraio: Beasts of the southern wild
                      Zero Dark Thirty

14 Febbraio: The Sessions

21 Febbraio : Anna Karenina
                      Hitchcock

07 Marzo : Il Lato Positivo - Silver Linings Playbook

Buona visione quindi, e appuntamento al prossimo 24 Febbraio per la 85° edizione della notte degli Oscar!

mercoledì 9 gennaio 2013

RALPH SPACCATUTTO ( di R.Moore, 2012)



John Lasseter insegna. Eccome se lo fa!
Con la trilogia-capolavoro Toy Story, la Pixar Animation Studios ci aveva svelato la “vita segreta” dei giocattoli e la loro commovente fedeltà al bambino al quale appartengono. Ora la Disney, con Ralph Spaccatutto, fa tesoro di quell’intuizione e ci porta nel mondo dei videogame, mostrandoci cosa succede aldilà dello schermo dopo la  chiusura serale di una comune sala giochi.
Ralph (che nella versione originale ha la voce di John C. Reilly) è il cattivo di un gioco arcade che da trent’anni appassiona i giocatori nonostante le numerose innovazioni nel campo dei videogame. Il suo compito è quello di “spaccare” il condominio di Belposto che prontamente viene riparato da Felix Aggiustatutto. Stanco di essere odiato ed emarginato dagli abitanti del palazzo proprio per il suo lavoro, e non soddisfatto del percorso terapeutico intrapreso con “i cattivi anonimi”, Ralph evade dal suo gioco, mettendo inconsapevolmente a repentaglio la sopravvivenza dello stesso. Il suo obbiettivo è quello, per una volta, di fare l’eroe buono e vincere una medaglia proprio come il suo antagonista, Felix. Nel suo viaggio attraverso altri giochi/mondi incontrerà un Glitch, una petulante bimba che altro non è che un errore di programmazione. Come lui anche Vannelope (questo il suo nome) è un’emarginata in cerca di riscatto. Tra loro nascerà una tenera amicizia che farà comprendere a Ralph che per essere buoni, non serve una medaglia.
Il film di Rich Moore (già regista de I Simpson e Futurama) è (letteralmente!) il “paese dei balocchi” per gli appassionati di videogame. In ogni scena, immagine, frammento si può riconoscere un riferimento, una citazione o una somiglianza ad un videogioco esistente.
Il mondo in cui vive Ralph è un tipico game arcade anni ’80. Pare sia una parodia di Donkey Kong, gioco della Nintendo in cui apparve per la prima volta Mario. E proprio al simpatico idraulico (che, si dice, apparirà nel possibile sequel)  è ispirato il personaggio di Felix Aggiustatutto, con tanto di salopette e capellino blu. I paffuti Belpostiani poi, si muovono a scatti, proprio come nei giochi arcade a otto e sedici bit.
Dagli anni ’80 Ralph ci catapulta nei giochi “action” anni 2000, approdando nel mondo di Heros’s Duty, videogame fantascientifico tutto sparatorie, dove il giocatore deve abbattere i terribili “scarafoidi”. A capo della missione il sergente Calhoun, donna dura e autoritaria, che indossa un’ armatura alla Halo, ma che è sexy come Lara Croft. Così bella e tosta da far innamorare il timido Felix, ammaliato dai suoi lineamenti perfetti in HD.
Da quel mondo caotico adrenalinico Ralph in seguito passa ad uno più rilassante  fatto di  zucchero, biscotti e dolciumi. E’ Sugar Rush, il coloratissimo gioco di corse con i Go-Kart, liberamente ispirato a Mario-Kart e a Crash Team Racing, e residenza del dispettoso Glitch Vannelope.
Non mancano i “camei illustri”. La seduta dei “cattivi anonimi” si svolge nel mondo di Pac-Man ed è presieduta proprio dal “temibile” fantasmino. I teneri personaggi di Q*Bert chiedono invece  l’elemosina nella Game Central Station in quanto da tempo il loro mondo è stato dichiarato “fuori servizio”. Si possono poi facilmente riconoscere (nei ruoli di “comparse”) tanti altri game come Sonic The Hedgehob, Street Fighter, Mortal Kombakt, Metal Gear Solid (il punto esclamativo!), Diablo e Dance Dance Revolution.
Sorprese anche per i cinefili. Nella scena in cui Ralph tenta di recuperare la medaglia nel gioco Heroe’s Duty deve schivare alcune uova di “scarafoide”. Uno di loro lo attacca al volto. Il riferimento è chiaramente Alien. Re Candito, lo “strano” sovrano di Sugar Rush è un ibrido che mischia Il Cappellaio Matto e la Regina di Cuori di Alice nel Paese delle meraviglie. Sono presenti riferimenti anche a Tron, Star Wars e Il Mago di Oz.
Come non citare infine tutti i dolciumi che fanno da scenografia o comparsa in Sugar Rush. Dal Monte Diet Cola, alle Mentos passando per biscotti Oreo, per l’occasione “interpreti” delle guardie di Re Candito (in fatto di diritti, la Disney non bada a spese!).
Insomma ce n’è davvero per tutti i gusti, per grandi (anzi, per nerd attempati!) e piccini.
A loro, i più piccoli, che magari non conoscono questi strani mondi virtuali, è dedicata questa favola tenera che parla di amicizia, di cosa vuol dire essere buoni e dell’accettazione di se stessi.
Ancora una volta il binomio Disney-Pixar si rivela sinonimo di qualità, emozioni e divertimento.



PAPERMAN


Prima di immergerci nel coloratissimo mondo dei videogiochi, la Disney ci propone un cortometraggio animato in bianco e nero dallo stile dolce e bidimensionale tipico degli anni ’90. Paperman è una storia d’amore romanticissima, fatta di sguardi, di piccoli gesti e di aereoplanini di carta. Privo di dialoghi ma accompagnato da una sognante colonna sonora, non lascerà indifferente lo spettatore.