Dimenticate
“la storia vera dietro il mito”. Dimenticate Tom Hanks, primo
attore ad interpretare Walt Disney sullo schermo. Certo, Saving
Mr.Banks è anche
tutto questo. Ma soprattutto è una storia di narratori. Una storia
che parla di sentimenti ed esperienze nascoste dietro la penna (o la
matita!) dell'autore. E dell'opportunità di condividerle.
Aprile
1961. La scrittrice P.L.Travers lascia a malincuore la sua cara
Londra per recarsi a Los Angeles ad incontrare Walt Disney. In
seguito ad una promessa fatta alle figlie, Disney ha tentato per
vent'anni di convincere la signora Travers a cedergli i diritti dei
suoi libri per farne un film. La protagonista di questi libri è la
tata più amata del mondo, Mary Poppins. Convinto ormai di averla
finalmente persuasa, il Re Mida dell'intrattenimento si troverà
davanti una donna risoluta e testarda, determinata a far si che i
suoi personaggi non vengano fagocitati in un mondo frivolo e
canterino. Niente parole inventate-niente canzoni-niente cartoon -e
no, assolutamente no Dick Van Dyke, sono le sue richieste ( ve lo
immaginate Mary
Poppins senza tutto
questo??) Per lo sceneggiatore Don DaGradi e i fratelli Bob e Rick
Sherman (rispettivamente paroliere e musicista) le due settimane di
collaborazione con la Travers saranno un inferno. Per non parlare di
zio Walt incapace (proprio lui che ha dato gioia a generazioni di
bambini e di adulti)) di far felice quella donna tanto ostinata. Ma
anche la scrittrice verrà messa a dura prova. La Travers infatti,
costretta per mere questioni economiche a scontrarsi con un mondo che
proprio non le piace, verrà sopraffatta da tristi ricordi. Le calde
e opprimenti notti californiane la riporteranno nell'Australia del
1906 dove, bambina, faceva i conti con una realtà difficile e troppo
grande per lei. Una bambina che ora indossa la maschera di donna
austera e che si auto-infligge una vita fatta solo di privazioni e
niente gioie.
Pur
prendendosi qualche libertà rispetto agli eventi reali (pare che
Disney avesse già ottenuto i diritti quando la Travers arrivò a Los
Angeles), il regista John Lee Hancock ( che di favole se ne intende –
sue infatti le sceneggiature di Un
mondo perfetto,
Biancaneve e il
Cacciatore e il
recente Maleficent),
confeziona una storia commovente e divertente in pieno stile Disney.
Si ride nel vedere i più stretti collaboratori di Walt in imbarazzo
come bambini di fronte alla “maestrina” Mrs. Travers; si sorride
dei dialoghi tra lei e il suo impertinente ma dolce autista Ralph; e
inevitabilmente ci si commuove dinnanzi alla sua triste infanzia
segnata da u padre sognatore ma dedito all'alcool e da una madre
fragile. Ma ancora di più ci si emoziona quando Walt Disney,
parlandole da narratore a narratore, la persuaderà a condividere i
suoi personaggi con lui e con il mondo e, con l'immaginazione, a
riportare equilibrio e speranza nelle loro vite e in chi guarderà il
loro film. Come ogni buon storyteller
sa e deve fare.
L'intero
film ( dalle scenografie alle musiche) è tutto un omaggio al mondo
Disney, a quell'impero della magia creato da Walt ormai quasi
novant'anni fa.
A
partire da Tom Hanks che nell'interpretare Walt Disney gli
restituisce sensibilità e carisma, senza cadere però nell'elogio
ruffiano del mito. Dal film traspare infatti (seppur in maniera
velata) anche un Walt abbindolatore e sicuro di sé, leggermente
autoritario e fumatore (di nascosto dai suoi sottoposti!) che
dispensa autografi prestampati e che non permette si discutano alcune
sue decisioni ( un Mr.Banks baffuto fu una sua imposizione). Hanks
come al solito non delude e aggiunge al suo lungo curriculum un'altra
ottima performance.
Buoni
anche i comprimari Bradley Whitford (Don DaGradi), Jason Schwartzman
(Rick Sherman) e B.J. Novak (Bob Sherman).
Ma
la mia preferenza va a Paul Giamatti. Con quella faccia da cartone
animato, ci regala un'interpretazione intensa come non si vedeva da
tempo. Nei panni di Ralph, l'autista che accompagna Mrs.Travers nel
suo soggiorno losangelino, scambia battute
sincere e malinconiche con l'acida scrittrice. Il loro rapporto
ricorda quello tra Jessica Tandy e Morgan Freeman in A Spasso con
Daisy. Ralph, come Hoke, è l'unico a scalfire il cuore della
scontrosa signora.
Peccato
invece per Colin Farrell ( giovane padre di Pamela bambina)
intrappolato in un ruolo sopra le righe che non lascia emergere il
suo talento.
Chi
invece merita il plaudo è Emma Thompson. La brava attrice inglese
che interpreta la ruvida Mrs.Travers è in grado con uno sguardo di
restituirci tutte le contraddizioni di una donna complicata, dura con
sé stessa e con gli altri ma al contempo sensibilissima e fragile.
A mio parere meritava almeno una nomination all'Oscar.
Il
film è piacevole. Sentimentale sì ma non retorico o melenso (appena
appena un poco di zucchero che non guasta!) Unica pecca forse i
continui flash-back che ci raccontano della
scrittrice bambina. Seppur funzionali per la comprensione della
storia in alcuni punti appesantiscono un po' il filo del racconto.
Per il resto è un opera che si lascia guardare senza le pretese del
capolavoro, ma perfetto per chi al cinema ama sognare, ridere e
commuoversi con sensata leggerezza .
Un
piccolo consiglio: rivedetevi Mary
Poppins appena
prima (o almeno subito dopo!) della visione di Saving
Mr.Banks. Solo
così potrete
apprezzare al meglio dialoghi, immagini e altri dettagli che alludono
al grande film del 1964.
Guarda il trailer: http://www.youtube.com/watch?v=MrPpxBb3FXI
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